Religione

Religione. Ne parliamo in questa sede al singolare collettivo. Non è questione infatti di quali siano più o meno pericolose per la sopravvivenza (ricordiamo che questa rappresenta per noi l'orizzonte ideologico entro cui intendiamo muoverci). Sarebbe certo possibile graduare in qualche modo la pericolosità delle singole religioni, ma è forse più proficuo spostare lo sguardo da queste alle centrali di potere che le gestiscono. Non è comunque nostro proposito indagare in tal senso. Le suddette centrali non avrebbero del resto alcun potere se non fosse universalmente diffuso uno 'stile di pensiero' definibile come 'religioso'. Lo si riscontra di fatto in tutte le popolazioni storiche, protostoriche e attuali, anche se non in tutti i singoli individui. Possiamo intendere le religioni come le varianti culturali locali (UCL) di questo 'stile'. Come sappiamo, le religioni sono state e sono tra le maggiori istigatrici al confronto bellico nonostante palesi affinità ideologiche (tra cui massima l'idea di Dio) di cui ciascuna rivendica la rappresentatività assoluta. Fin quando le guerre, per disastrose che fossero, non costituivano un pericolo per la sopravvivenza della nostra specie, alle religioni era concesso campo libero per ogni tipo di violenza. Oggi che la pericolosità della guerra investe tutto il genere umano e oltre anche lo 'stile di pensiero' religioso va fortemente ridimensionato alla sfera individuale con la speranza che receda quanto prima anche da questa. È essenziale però che alcune 'regole di convivenza', un tempo iscritta nelle 'tavole' delle religioni, vengano trasferite nelle 'tavole' di una laicità compatibile, cosa peraltro che si sta facendo almeno dalla Rivoluzione francese in poi, ma su cui siamo ancora lontani dall'avere la convergenza necessaria a garantire la nostra sopravvivenza. Potremmo anche dire che abbiamo bisogno di una religione 'laica' che sostituisca tutte le altre dopo la nietzschiana 'morte di Dio'. Il termine 'religione' è tuttavia troppo ricco di connotazioni per ora inespungibili; è inoltre legato a rimandi assolutizzanti e dogmatici, del tutto incompatibili con una fase di transizione verso un UCL laico di estensione planetaria.

Lo stile di pensiero 'religioso', anche se ancorato a religioni storiche, ha comunque pieno diritto di esistenza fin quando gli piacerà di esistere, purché non si associ a forme di potere che annebbino la consapevolezza individuale.

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