Abitudine

Possiamo dire che l'abitudine ha due risvolti:
  • risparmia energia in quanto automatizza comportamenti e procedure volte a finalità identiche o analoghe,
  • tende a sottrarre al controllo razionale e alla consapevolezza quei comportamenti e quelle procedure.
Da un lato quindi l'abitudine è da valutare positivamente per l'equilibrio energetico dell'individuo, che si trova ad avere a disposizione delle riserve di energia per altre attività; dall'altro la valutazione non può che essere negativa in quanto l'abitudine abbassa la soglia di reattività ai cambiamenti e rischia il fallimento quando questi si verificano. In altre parole l'abitudine ci viene incontro nella quotidianità ma addormenta la consapevolezza.
Un problema comportamentale non sempre di facile soluzione è la conservazione del risvolto positivo dell'abitudine fermo restando il controllo razionale e consapevole delle nostre azioni. Come esempio si pensi alla guida degli autoveicoli e ai vantaggi e pericoli connessi con l'automazione dei gesti.

Le abitudini riguardano anzitutto i comportamenti individuali. Esiste qualcosa di simile nei comportamenti collettivi?

Un'interpretazione certo riduttiva, ma forse non del tutto inappropriata indicherebbe nella cultura (in senso antropologico) il corrispettivo collettivo dell'abitudine. Lasciamo al lettore il compito di inseguire –se la cosa lo interessa– questo parallelismo fin dove gli sembra sia significativo, annotando i limiti oltre i quali insorgono evidenti divergenze.

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