Movimento / Stasi

Due letture antitetiche del mondo, filosoficamente rappresentate già nel pensiero greco antico come 'divenire' (Eraclito) ed ‘essere’ (Parmenide). Nella traduzione ideologico-politica degli ultimi secoli si parla piuttosto di 'progresso' e 'conservazione', dove peraltro i contenuti possono addirittura invertirsi e ciò che ieri era considerato progressista (per esempio il comunismo) oggi è tacciato di conservativismo e viceversa per il capitalismo.

C'è da domandarsi se il medesimo capovolgimento è pensabile anche in ambito fisico: che cioè il moto venga percepito come immobilità e questa come movimento. Nulla di più quotidiano e c'è solo da stupirsi che il primo ad accorgersene (o almeno basare su questa constatazione una visione del mondo) sia stato Galileo alla fine del Rinascimento: per chi si trova in un veicolo in movimento il suo dirimpettaio sta fermo, mentre per chi riguarda da fuori ambedue si muovono con la velocità del veicolo. Dunque: si muovono o stanno fermi?

Come è noto, la risposta non è senza conseguenze per il pensiero, e IMC è solo l'ultima ipotesi in ordine di tempo e probabilmente la più ovvia. Eppure per il pensiero comune le cose stanno ancora come prima di Galileo (a prescindere da Einstein e da ciò che è avvenuto dopo). Certo a scuola i ragazzi imparano chi erano Galileo, Einstein e gli altri, ma queste restano nozioni sganciate dalla quotidianità. Ciò che il loro pensiero potrebbe (dovrebbe) significare per il nostro viene nascosto dalla specificità disciplinare: 'ma quella è fisica, che ha a che fare con la vita reale?'

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