Rischio

Il rischio fa parte della quotidianità: a piedi, in macchina, al chiuso, all'aperto, da giovani, da vecchi ... non c'è giorno che non corriamo qualche rischio. Spesso neppure ce ne accorgiamo, talvolta però lo sopravvalutiamo, tanto da averne paura, come capita a molti nel salire su un aereo. In linea generale tuttavia lo mettiamo in conto senza preoccuparcene eccessivamente. In tempi passati l'insicurezza era probabilmente una condizione abituale di vita (quando questa durava in media sui 35-40 anni); oggi per molti di noi –non certo per tutti– il garantismo sociale ha diminuito grandemente i rischi del quotidiano, tanto che possiamo contare su una vita media di 75-80 anni. È diminuita altrettanto la paura del rischio?

Tanto quanto la paura, è ben conosciuto, soprattutto tra i giovani, l'amore per il rischio. Il rischio come spettacolo –vero o finto che sia– domina gran parte della TV e del cinema. La sfida del rischio attira anche persone altrimenti calme e pacifiche. Su questa attrattiva fanno leva certe ideologie come la mascolinità, il patriottismo, le religioni e, attraverso quelle, i poteri che se ne servono.

L'amore per il rischio è quindi per una parte indotto culturalmente, per un'altra però connaturato a una stagione della vita e certo non in contrasto con la vita stessa. I rischi affrontati da Cristoforo Colombo e compagni ci hanno regalato le Americhe –sottraendole peraltro ai loro legittimi proprietari–.

Daremo quindi di rischio e dell'amore per esso una valutazione positiva o negativa?

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