Immigrato - Emigrato

Un modo di vedere troppo semplicistico distingue immigrato da emigrato. Se questa distinzione è applicata al fenomeno dell'emigrazione/immigrazione nella sua generalità, può avere un senso, dipendente dal punto di vista. Se viene applicata agli individui, la distinzione rischia di farsi discriminante e si finisce per dimenticare che ogni immigrato è al tempo stesso un emigrato. La figura dell'italiano emigrato in America, così come ce lo mostrano le narrazioni anche cinematografiche, è ben diversa da quella dell'immigrato che si diletta di furti e prostituzione. E ci si dimentica che, oltre alle persone, la nostra emigrazione ha esportato anche la mafia, mentre l'immigrazione ci ha fruttato forze di lavoro a basso costo e, spesso, alto rendimento. Ma sono ben altre le cose di cui ci si dimentica. Per quale ragione le persone, addirittura interi popoli emigrano dai loro luoghi di origine, affrontando disagi e pericoli per approdare, qualora ci riescano, a situazioni lavorative precarie tra la malcelata ostilità di chi pensa di essere defraudato di un qualche suo diritto?

La risposta è ovvia: perché le condizioni di vita in patria sono ancora peggiori ... (o perché qualcuno ha interesse a fargli credere che qui troveranno il benessere e potranno fare ciò che vogliono giacché da noi vige la tolleranza? ...).

Inoltre: se le condizioni di vita in certi paesi, ricchissimi di materie prime e fonti energetiche, sono di tanto inferiori alla nostra, non è perché altri paesi vivono alle loro spalle, sfruttandone sia le ricchezze che la forza lavoro?

Nessun commento: