Vendetta

"La miglior vendetta è il perdono".

Ed effettivamente il perdono, in quanto per antitesi accentua la colpa, la fa gravare per intero sulle spalle del colpevole …
Ma non è certo questa l'intenzione di chi perdona, almeno nella maggioranza dei casi. Comunque la magnanimità del gesto colloca il perdonante a un livello molto superiore al colpevole e questo fatto può addirittura generare un desiderio di rivalsa che accresce anziché attutire il senso di colpa. Come rispondere allora a un'offesa senza vendicarsi né perdonare?

Cercare di capire che cosa ha spinto l'altro a offendere e soprattutto non interpretare l'offesa come ‘colpa’, semmai come ‘errore’. Questo può capitare a tutti, quella resta iscritta nel casellario giudiziario della nostra coscienza, e a nessuno che non ne sia l'intestatario dovrebbe essere permesso di iscriverci o cancellare alcunché.

La nostra Chiesa ci fa carico di una colpa originaria che sopravvive al ‘perdono’ del battesimo; difficile interpretare gli infiniti guai dell'umanità altrimenti che come una vendetta divina. Gesù almeno deve averli interpretati così, visto che ha tentato di espiare col suo sacrificio non le colpe degli uomini ma la vendetta paterna.

Non credo che questa lettura del testo evangelico sia ortodossa, non so neppure se sia più o meno ‘giusta’ di altre. Penso che sia comunque possibile. La passo al lettore così come l'ho ricevuta e lascio a lui di considerarla degna di riflessione oppure no.

1 commento:

Anonimo ha detto...

pertanto se perdonassimo Dio del fatto che scarica sui figli le colpe di Adamo da generazioni e generazioni? ci collocheremmo ad un livello superiore.. e probabilmente lo siamo, dato che lottiamo e siamo immersi nel fango, sporcandoci col male e a contatto con realtà spesso ostili. Siamo dei lottatori senza certezze, e questo ci porta onore.